EMILIANO TREMOLADA, VICE SEGRETARIO GENERALE:

Il Congresso Ordinario di oggi è finalizzato al rinnovo delle cariche statutarie interne al Sindacato ed altresì alla votazione delle modifiche allo Statuto come prevede la legge. La trasparenza e la correttezza sono, da sempre, la base del nostro operare, a differenza di quello che qualcuno ha scritto sulla stampa, tanto per costruire ed alimentare una vera e propria gogna mediatica. La verità emergerà ed anzi sarà distrutto proprio chi ha architettato tutto questo. L'attacco contro la sottoscritta, che poi di conseguenza si è trasformato in un attacco al Sindacato, è partito dall'interno del mio ex Movimento, un vero e proprio complotto. Alla base di tutto una cattiveria inaudita come dimostrato dalla famosa serata delle scope. Non ho fatto il passo indietro perché avrei dato retta a chi voleva semplicemente distruggermi e per quello, solo per non essermi dimessa, sono stata espulsa. Come se il disegno di qualcuno, alimentato da odio e invidia, potesse decapitare le Istituzioni. Il vero obiettivo era distruggere la Lega Nord e così è stato. Hanno mandato anche i carabinieri e la finanza al Sinpa, ma noi siamo a posto, nella maniera più assoluta. Da oggi in poi il Sindacato sarà completamente libero anche dal punto di vista politico, mentre in passato, inutile nasconderlo, ci sono stati forti condizionamenti. Per quanto riguarda il presunto scandalo delle donazioni della Lega Nord al Sinpa, voglio ribadire che erano assolutamente regolari, e devo ammettere anche molto modeste, a dimostrazione che l'unico che all'interno del mio ex Movimento credeva nel Sindacato era Umberto Bossi, mentre gli altri erano del tutto indifferenti all'aspetto e alla realtà sindacale.

 A livello sindacale c'è ancora tanto da fare: abbiamo bisogno di appoggi politici che cercheremo senza snaturare il Sindacato. Ringrazio tutti i presenti e tutti coloro che oggi hanno confermato la loro fiducia nei miei confronti. Chi voleva mettere a capo del Sinpa un padano vero, mi dispiace per lui ma ci sarà ancora una "terrona". Oltre al rinnovo degli organi statutari, il Congresso odierno è un appuntamento fondamentale anche per confrontarci e attuare delle scelte. Il motto di oggi è: cambiare rotta. Al contrario di quanto riportato dalla stampa, il Sinpa è tutt'altro che un sindacato fantasma: siamo presenti in numerose aziende e il nostro obiettivo è quello di crescere ulteriormente. All'interno dei luoghi di lavoro occorre parlare, farsi conoscere e aumentare gli iscritti. 

 Siamo ben consapevoli che oggi non è più possibile evitare il tavolo nazionale. E' una tappa obbligata per portare a casa i contratti territoriali e tenere alta l'attenzione sulla questione territoriale. Lo scenario politico oggi è molto incerto e confuso e, a maggior ragione, la battaglia del Sindacato deve essere costante e continua. Il problema di questo Paese è proprio il lavoro, tra aziende che chiudono e altre che delocalizzano in Paesi dove il costo del lavoro è più basso. In Emilia il terremoto ha aggravato una situazione già di per sé drammatica che ora purtroppo è diventata tragica. E nonostante queste profonde e preoccupanti criticità, sul tema delle riforme del lavoro c'è chi ha focalizzato l'attenzione solo sulla modifica dell'articolo 18, ma è un falso problema, un vero e proprio specchietto per le allodole dal momento che norma solo il licenziamento discriminatorio. E' evidente che in questo Governo tecnico c'è qualcosa che non va: questi tecnici stanno volutamente distogliendo l'attenzione dai veri problemi. Chiediamoci quanti soldi hanno dato alle banche e tolto alle famiglie. A livello politico non si sono mai affrontati i veri problemi quotidiani che sono quelli che stanno a cuore alla gente. Si cerca di distrarre le persone con ogni cosa, anche col gossip. Il Presidente Monti è lì non per risollevare e rilanciare il Paese, è semplicemente la garanzia della finanza mondiale, delle banche, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Se non si fanno riforme vere, il Paese va a picco. La funzione del nostro Sindacato è quindi ancor di più fondamentale: dobbiamo far sentire la nostra voce in ogni luogo di lavoro e dobbiamo porre domande agli altri sindacati. Perché anche la CGIL ha perso tempo proprio sull'articolo 18 e non ha fatto niente per il nostro territorio e il nostro Paese? L'errore degli esodati, per quanto riguarda i numeri, è stato sicuramente voluto: probabilmente non ci sono i soldi e noi del Sinpa glielo avevamo fatto presente da subito. Come mai anche sugli esodati all'inizio le grandi organizzazioni sindacali non hanno detto nulla?

 Al tavolo delle trattative fanno scena muta, poi appena escono iniziano a dichiarare ai giornalisti. Le diatribe Fornero-Camusso non portano a nulla se poi non si fa niente di concreto. 

 E accanto all'atteggiamento passivo e remissivo della cosiddetta triplice possiamo collocare Confindustria che non ha mai avuto a cuore la piccola-media impresa. Abbandonare il contratto nazionale per approdare al contratto territoriale significa legare gli stipendi al reale costo della vita ed è evidente che ne beneficeranno sia i lavoratori che gli imprenditori, con notevole vantaggio per il tessuto economico dell'intero Paese. Se fino ad oggi nessuno li ha voluti attuare è per mere questioni economiche. Negli ultimi anni è emerso con estrema chiarezza quello che il sistema vuole o non vuole fare. La politica ha un ruolo fondamentale, ridimensionato purtroppo dallo scenario attuale: per risollevarci è necessario tornare a quando la politica dettava l'economia e non viceversa. Gli ultimi Governi si sono adeguati alle scelte di un'Europa tenuta in scacco dalla finanza e dalle banche mettendo il Paese in balia di una globalizzazione che ci sta stritolando. Il Sinpa ha cercato di portare avanti un'alternativa ma è molto difficile perché significa andare contro il sistema. Io e il Senatore Bodega, presente in sala, che saluto e ringrazio, abbiamo dato vita, all'interno del Gruppo Misto alla componente "Siamo Gente Comune - Movimento Territoriale", una nuova formazione politica per dare voce ai problemi delle persone; aspetto fondamentale, anche se oggi, purtroppo, la politica si è allontanata dalla gente come dimostrato dal crollo dei partiti tradizionali. Per quanto riguarda il Sinpa, la nascita di S.G.C. non cambierà nulla, né tantomeno vi saranno vincoli: ognuno deve essere lasciato libero, esattamente come accadde nei confronti della Lega Nord. Nessuno subì la benché minima pressione per tesserarsi nel Movimento di Bossi e viceversa: se si vuole la libertà di essere padroni a casa nostra, dobbiamo lasciare libera la gente di scegliere sui programmi e le proposte che costruiremo insieme. La strada da percorrere insieme è ancora tanta e il nostro impegno ed entusiasmo è la migliore risposta a chi ha cercato invano di distruggerci.

ALESSANDRO GEMME, SEGRETARIO ORGANIZZATIVO:

Il Sinpa esiste e resiste, nonostante questi ultimi mesi. Si deve evitare di continuare a parlare di Lega Nord e di Bossi, dobbiamo svoltare e concentrarci sui lavoratori e sui pensionati con nuovo slancio e determinazione. Nonostante i tentativi di chi ha cercato di distruggere e infangare questo Sindacato e il suo Segretario, una persona che ha dato la vita per il Sindacato, Rosi Mauro, oggi siamo qui tutti insieme per ripartire e mettere a punto la nuova macchina organizzativa. Dopo la tempesta è tornato il sole. Credo che, in virtù di un nuovo Statuto e di una nuova squadra, sia necessario riposizionare la nostra strategia e le nostre battaglie. Dobbiamo crescere insieme, riprendere il cammino con nuovo entusiasmo. Questo vuol dire che ognuno di noi deve fare squadra per ottenere quei risultati che i lavoratori si aspettano. Il momento che stiamo vivendo è molto delicato: l'economia del Paese è al tracollo, le aziende chiudono, i lavoratori licenziati sono in progressivo aumento. Abbiamo un Governo che in pochi mesi ha cambiato le pensioni, innalzando l'età pensionabile, ha introdotto l'IMU, intende aumentare ulteriormente l'IVA, ha salvato le banche con balzelli imposti sulla testa dei lavoratori e dei pensionati. Il nostro compito, come fatto finora, è quello di assistere i lavoratori al meglio e non abbandonarli al loro destino. Un sindacato deve guardare anche alla parte politica ma ora dobbiamo cercare di portare a casa dei risultati, guardando oltre. E' necessario costituire un nuovo patto sociale. Il nostro punto di riferimento rimane il contratto territoriale: più contratti territoriali, differenziati regione per regione, e meno burocrazia. Bisogna ridurre il cuneo fiscale, riportando più soldi in busta paga e meno allo Stato. 

Ringrazio tutti i presenti per il lavoro e l'impegno profuso. Il Congresso odierno è un appuntamento molto importante per diverse ragioni: è soprattutto un momento di aggregazione e di rinnovo di cariche statutarie interne al Sinpa, un Sindacato presente in diverse realtà aziendali e che si batte quotidianamente per la tutela dei lavoratori. In questo momento dobbiamo impegnarci ancor di più per far conoscere le nostre idee e dobbiamo aumentare il numero di iscritti per fare gruppo all'interno delle aziende. E' importante col passaparola raggiungere le realtà dove ancora non siamo presenti ed aumentare il nostro radicamento sul territorio. 

TINO OSTINI, DELEGATO:

Un tema particolarmente caldo e problematico in questo momento è quello delle pensioni, un vero e proprio enigma per i giovani che già riscontrano enormi difficoltà nel mondo del lavoro. Per queste ragioni spesso sono costretti a vivere a rimorchio dei genitori, ad appoggiarsi alle famiglie. Ci si ritrova sempre sommersi da problemi di questo tipo perché la gente si lamenta ma poi non fa nulla, non si impegna per cercare di migliorare la situazione. Purtroppo una grande responsabilità è anche e soprattutto da imputare ai vari Governi, in particolare a quest'ultimo dei tecnici che si è dimostrato incapace di proporre una buona riforma del lavoro e delle pensioni, lasciando irrisolto il grosso problema degli esodati. Il sensibile aumento degli anni di lavoro previsto dalla riforma Fornero non tiene conto di chi operando all'interno delle piccole aziende ha dovuto sostenere carichi di lavoro maggiori rispetto ai colleghi di altre realtà lavorative (ad esempio grandi aziende o settore pubblico). Inoltre le pensioni, così come gli stipendi, non sono state rivalutate in maniera adeguata. Così non è più possibile andare avanti. Con questo Congresso occorre pensare, per poi attuare, un vero cambiamento di rotta.

CARTABIA DI FERROVIE TRENORD, DELEGATO:

Nelle Ferrovie Nord, una delle più grosse società regionali di trasporti in Italia, da un anno è presente il Sinpa. Benché Ferrovie Trenord sia un servizio di trasporto attivo in Lombardia da ben 125 anni, non abbiamo mai avuto nessun appoggio a livello politico perché non firmavamo gli accordi nazionali. Se non si risolve in fretta il nodo della contrattazione territoriale, si è tagliati fuori. Un altro grosso problema che si sta vivendo oggi è quello dell'occupazione: le assunzioni si gestiscono in base alle conoscenze e non al merito. 

FABIO DEL MASTRO DI FERROVIE TRENORD trasporto su gomma, DELEGATO:

Snaturarsi dal punto di vista politico può portare ad effetti catastrofici: il Sindacato non deve e non può adeguarsi al sistema.

ARIANNA MIOTTI, REVISORE DEI CONTI:

Ringrazio tutti i collaboratori e i presenti. In merito alle molteplici nefandezze riportate dalla stampa su fantomatiche irregolarità dei bilanci del Sinpa, vi voglio tranquillizzare nella maniera più assoluta. Ho controllato, per scrupolo, i conti ed è tutto a posto.

 I bilanci di un sindacato sono semplici, essendo costituiti solo da entrate e uscite. Coloro i quali hanno detto tutte queste bugie dimostrano di non sapere assolutamente nulla di sindacato, in quanto il solo obbligo è la rendicontazione di tutte le entrate e le uscite, cosa che il Sinpa ha regolarmente fatto e approvato nei termini statutari.

 Superato il momento di difficoltà e di sbigottimento di fronte a tutto il fango mediatico che ci hanno tirato addosso, occorre andare avanti e avere più forza che mai.