GEMME: ALTRO CHE SINDACATO FANTASMA. IL SIN.PA. ESISTE ECCOME

Per il Sinpa, il sindacato padano, il problema non è tanto il numero dei tesserati, messo in dubbio dagli altri sindacati, ma il rifiuto da parte di alcune aziende come Fiat e Poste Italiane di effettuare la trattenuta sindacale. A denunciarlo, a margine dell'audizione all'Ufficio di presidenza dell'XI commissione Lavoro del Senato, Alessandro Gemme, componente della segreteria generale del Sinpa e segretario regionale del Piemonte.

"Il nostro problema - spiega - è il tesseramento cosiddetto diretto. Siamo infatti in causa con alcune aziende, come la Fiat su Torino, perché rifiuta di farci le trattenute sindacali. Analogo problema ce l'abbiamo con Poste Italiane dove abbiamo vinto in appello sul Tribunale di Brescia per farci riconoscere il diritto ad avere la trattenuta sindacale in busta paga".

"Purtroppo Poste Italiane di Milano - aggiunge - sostiene che la sentenza è di Brescia e, quindi, abbiamo dovuto ricominciare un altro iter giudiziario. Se un'azienda rifiuta di fare una trattenuta al lavoratore che mi chiede di iscriversi al sindacato, non mi resta che fare la trattenuta diretta".

"Visto quello che i miei 'emeriti' colleghi dichiarano (che il Sinpa è un sindacato 'fantasma', ndr) - rimarca Gemme - ci sono molti lavoratori che sono titubanti a dichiarare la loro appartenenza al Sinpa e, quindi, preferiscono la trattenuta diretta per non comparire negli elenchi aziendali. Stesso discorso per i lavoratori delle piccole aziende che si iscrivono non per fare vertenze, ma solo per avere delle consulenze sindacali e che, quindi, non hanno interesse a farlo sapere al datore di lavoro".

"Altro che sindacato fantasma - continua Alessandro Gemme - siamo un po' dappertutto chiaramente al Nord del Paese. Noi non abbiamo alcun interesse a dare il numero degli iscritti. E' una cosa che mi appassiona poco perché ogni cosa che diciamo viene usata strumentalmente per attaccarci". E ai sindacati che sostengono di non aver mai visto rappresentanti del Sinpa sul territorio Gemme replica che "forse erano girati da qualche altra parte o erano impegnati a fare qualcos'altro".

"Personalmente - sottolinea - sono iscritto dal 1994 al Sindacato padano e dal 1995 ho cominciato a fare rsu in azienda e i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil che erano nella mia azienda mi hanno sempre visto. Quindi chi dice che non ci siamo mente sapendo di mentire e non mi interessa la sua opinione, a me interessa l'opinione dei nostri iscritti".

Gemme rimanda al mittente tutte le accuse di rappresentare un sindacato inesistente. "Noi - ribadisce - non ci sentiamo minacciati e siamo molto dispiaciuti che ci sia attenzione verso un sindacato che comunque da oltre venti anni lavora sul territorio per dare ai lavoratori un'alternativa, un sindacato a cui decine di migliaia di lavoratori hanno deciso di aderire perché si fidano e che oggi sono i primi a sentirsi un po' smarriti. Lavoratori che si chiedono cosa sta succedendo, perché non c’è mai stata tutta questa attenzione sulla nostra sigla. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro e la nostra attività sul campo è quella tradizionale di un sindacato".

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE LAVORO AL SENATO
(17 aprile 2012)